Sincovich: “Sul Porto clima cambiato e grande occasione di cambiamento”

Dopo gli sviluppi delle vicende riguardanti il Porto, che hanno visto le organizzazioni sindacali confederali prendere le distanze dallo sciopero indetto dal Clpt-Usb, il segretario della Cgil di Trieste Adriano Sincovich ha voluto precisare: «Per fare gli accordi bisogna essere in due e finché a guidare l’Autorità  portuale c’era la Monassi, questa strada non era praticabile. Adesso sono disponibili anche le imprese che operano nello scalo, perciò il clima è cambiato in senso positivo. La ragione fondamentale della nostra scelta di non partecipare stava nel fatto che non condividiamo la motivazione. L’applicazione dell’Allegato VIII non è materia sindacale. Che lo sciopero sarebbe riuscito lo sapevamo in partenza, perché i problemi sul tappeto, in porto, sono tanti. Essere iscritti a sindacati come il nostro non implica che non si possa liberamente partecipare a qualsiasi manifestazione, per questo lo sciopero è riuscito. Adesso è necessario chiudere l’attuale fase, concordando alcuni interventi concreti sulle emergenze aperte da tempo, poi bisogna applicare l’accordo quadro firmato da noi e dall’Apt in agosto, che prevede la ridefinizione del mercato del lavoro portuale e della filiera produttiva. Tale intesa era indispensabile, in quanto la riorganizzazione del Porto non riguarda solo i 700 lavoratori portuali, ma anche gli 800 dell’indotto. Adesso serve anche ridefinire le relazioni sindacali con le imprese del Porto, perché l’innovazione è necessaria anche in questo campo. C’è una grande occasione di cambiamento che la città  e i lavoratori del Porto non possono buttare via. Noi ci saremo, facendo i sindacalisti per risolvere i problemi».