Sincovich: Ferriera e crisi occupazionale, per i risultati serve coesione

Ecco l’intervento di Adriano Sincovich, segretario generale della Cgil di Trieste, pubblicato sul Piccolo del 29/3/2015.


Nelle ultime settimane si sono verificati dei fatti, nella vita politico-istituzionale della città , che necessitano di alcune riflessioni. Il Consiglio comunale ha tenuto due significative sedute: una per discutere e votare una mozione che recepiva una petizione dei cittadini sulla Ferriera di Servola; l’altra per discutere una mozione sulla situazione occupazionale della città . Sono due tra le più rilevanti questioni che il territorio deve affrontare. È positivo che siano state messe all’ordine del giorno, tuttavia vorrei soffermarmi sulle conclusioni. Il Consiglio comunale ha assunto la mozione che contiene l’orientamento alla chiusura, seppur in un contesto di verifiche, dell’area a caldo della Ferriera entro un anno; questa, al di là  delle sensibilità  anche contrapposte, pare la sostanza. Il Gruppo Arvedi ha interpretato tale dibattito e le conclusioni politiche come un atto di sfiducia del territorio sul piano di intervento di bonifica e rilancio industriale proposto nei mesi scorsi. Nell’attuale condizione produttiva e organizzativa ciò significherebbe la messa in discussione di circa 300 sui 400 posti di lavoro impegnati dalla Siderurgica Triestina e un significativo cambio di rotta negli orientamenti assunti da istituzioni e rappresentanze sociali al tavolo sulla Ferriera, per realizzare una grande operazione di bonifica e riqualificazione industriale indispensabile alla vita economica della città . Nella seduta successiva il Consiglio ha discusso della situazione occupazionale della città , ritenuta grave, a ragione, da tutti i gruppi politici. Questo appuntamento era stato preceduto per mesi da audizioni delle rappresentanze del lavoro e delle imprese, in cui il sindacato aveva messo a disposizione ampie analisi sulla situazione dell’economia e dell’occupazione, e aveva evidenziato alcune priorità  di azione. Qual è il risultato di tale confronto? I capigruppo del Consiglio comunale si sono riuniti per discutere su una mozione che, dopo questa verifica, è stato deciso di non votare perché palesemente inadeguata alla grandezza e alla serietà  dei problemi economici ed occupazionali! In alternativa, di fronte alla presenza in aula di trenta lavoratori licenziati dalla Sertubi, il Consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che impegna il sindaco a chiedere alla Siderurgica Triestina di adoperarsi per assumerli! Si evidenzia, peraltro, che negli uffici della Siderurgica Triestina giacciono oltre 1.000 domande di assunzione! Non servono commenti su questo modo di stare in campo da parte delle forze politiche. Il Consiglio comunale ha deciso in tale occasione di non prendere in considerazione il documento sull’economia che la giunta e tutte le rappresentanze del lavoro e dell’impresa hanno convenuto come base di un lavoro del territorio per tentare di uscire da una situazione gravissima. Quali sono le ragioni di merito e ancor più le idee e i percorsi alternativi? Si potrebbe capire che i gruppi politici di opposizione non condividono il documento citato, perché gestito dalla giunta municipale, ma quelli di maggioranza? Ma ancora prima: qual è l’idea per uscire dalla crisi, per rispondere agli 8mila posti di lavoro persi, all’emorragia continua di occasioni di lavoro, alla rapina del futuro che tanti nostri giovani stanno subendo? Queste sono le domande che restano in campo per tutte le forze politiche e per chi ha ruoli e incarichi di responsabilità  istituzionale. Non servono giochetti o tecnicismi nelle aule del Comune ma la consapevolezza che i problemi economico-sociali si affrontano con scelte strategiche chiare e con coerenti comportamenti amministrativi e gestionali. La Cgil ritiene che sulla Ferriera bisogna realizzare l’impianto previsto dall’accordo di programma e dal piano industriale; che sul Porto bisogna procedere con una grande stagione di concertazione sociale che crei le condizioni di sviluppo che fino ad oggi non c’erano; che nei settori dell’industria avanzata si creino le condizioni di una distrettualizzazione della filiera atta ad un apporto economico e occupazionale più significativo. La Cgil chiede alle istituzioni e alle forze politiche coerenza e serietà  nell’affrontare i problemi del territorio, perché solo con una coesione della classe dirigente della città  si otterranno i risultati immediati e strutturali che servono.