Porto e servizi nautici, stato di agitazione

Le sigle sindacali del settore Trasporti Cgil Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dei porti e dei servizi tecnici nautici. «Le linee guida sul Piano strategico nazionale dei porti e della logistica, illustrate agli stati generali lo scorso il 9 febbraio – iniziano i sindacati – non hanno consentito di conoscere i dettagli gli aspetti di merito che saranno alla base della proposta fi legge che il ministro dei Trasporti ha annunciato». «Da Lupi – incalzano la Filt/Cgil, la Fit/Cisl e la Uiltrasporti – non abbiamo neppure ricevuto segnali chiari sulla volontà  del governo di risolvere la diatriba sulle competenze scatenatasi tra il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture e quello dello Sviluppo economico sul Disegno di legge concorrenza». Le organizzazioni dei lavori ritengono che l’attuale sistema di norme nei porti, che garantisce stabilità  e qualificazione del lavoro vada mantenuto. «Siamo convinti – continuano – che i regolamenti vigenti tutelano la sicurezza dei nostri scali». Filt, Fit e Uiltrasporti criticano anche «l’erronea applicazione del Dl 78/2010 ai dipendenti delle Autorità  portuali che, nonostante el recenti modifiche introdotte dalla Legge di stabilità  continua a penalizzare i lavoratori. Non abbiamo inoltre avuto risposte su come si in tenda intervenire per i danni provocati dal commissariamento della stragrande maggioranza dei porti, con effetti negativi su programmazione ed occupazione». Da qui lo stato di agitazione proclamato per i lavoratori dipendenti e soci delle imprese ex art. 16/17/18, delle Autorità  portuali e dei Servizi tecnico nautici (anche ai sensi della Legge 146/90).