Recupero aumenti salariali non dovuti: inaccettabile la decisione dell’APT

Come era già  stata annunciato, si è svolta nella mattinata del 7 novembre, presso la sala delle Colonne della Torre di Lloyd l’assemblea sindacale di tutto il personale dell’Autorità  Portuale di Trieste. L’unico argomento che è stato affrontato e dibattuto dai convenuti nel corso dell’affollata assemblea, è stato quello riferito alla decisione dell’Autorità  di avviare, con la busta paga del mese corrente, il recupero degli aumenti salariali “non dovuti” riconducibili al rinnovo del CCNL dei lavoratori dei Porti (2009-2012) riguardanti il periodo antecedente il mese di novembre 2012. Bisogna considerare, che a queste persone, gli stipendi sono stati decurtati mediamente di oltre un centinaio di euro già  dal mese di novembre del 2012. Il tutto derivante da una controversa interpretazione da parte del Ministero dell’Economia e  delle Finanze , che equipara i dipendenti delle Autorità  Portuali a quelli pubblici, con conseguente blocco degli incrementi contrattuali. 

Tutti hanno espresso il proprio totale dissenso rispetto a tale decisione ed hanno chiesto alle Organizzazioni Sindacali di attivarsi affinché questo provvedimento sia immediatamente ritirato. 

Le scriventi segreterie sindacali, ritengono la decisone assunta dall’APT di Trieste, non solo inaccettabile, ma nel contempo in contraddizione rispetto agli orientamenti ed alle decisioni prese in materia dalle altre Autorità  Portuali, che ad oggi non hanno minimamente intaccato le retribuzioni delle/dei dipendenti (se non per alcune indennità  di minire rilevanza). Tale comportamento è altresì in contrasto, con le prese di posizione della stessa ASSOPORTI (alla quale l’APT è associata), che assieme alla OO SS, chiede da tempo al sopracitato Ministero il corretto  inquadramento normativo e contrattuale delle maestranze di tutte le Autorità  Portuali.

Come primo atto si è pertanto richiesto un urgente incontro con la dirigenza dell’APT in modo da verificare se esiste la volontà  di ritirare il provvedimento.  


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