Autorità  Portuale: la drammatica situazione dei precari della Intempo

Su richiesta delle segreterie sindacali della Filt-Cgil, della Fit-Cisl e dell’Ugl Mare, si è svolto un incontro tra le richiedenti e la dirigenza dell’Autorità  Portuale di Trieste. La riunione convocata con urgenza era incentrata sul problema riguardante la difficile e per alcuni versi drammatica situazione dei lavoratori precari della società  di somministrazione INTEMPO, che fornisce manodopera all’Impresa Minerva ex art.17 quando ci sono dei picchi di lavoro nel porto triestino, i quali negli ultimi due mesi hanno lavorato mediamente solamente 6 giorni al mese.
Questa situazione è ormai da tempo nota e l’Autorità  Portuale di Trieste si era impegnata nel trovare delle soluzioni, atte a favorire l’assunzione di queste persone presso alcune delle imprese portuali. A quattro lavoratori è stata data questa opportunità , mentre tardano soluzioni per i rimanenti 7, che al momento sopravvivono con poco più di 200,00 euro al mese.


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L’Autorità  Portuale durante l’incontro ha ribadito l’impegno, preso in precedenza e ha assicurato che nei prossimi giorni ricontatterà  le imprese operanti nello scalo triestino per verificare le disponibilità  di queste nell’assumere i citati lavoratori precari. Nel contempo hanno voluto sottolineare, che in questi mesi estivi, come spesso capita, si è registrato un certo calo dei traffici e che con tutta probabilità , anche questo fattore ha indubbiamente influito rispetto alla riduzione di occasioni di lavoro per questi lavoratori.
Le Organizzazioni Sindacali hanno però ribadito, che oltre al calo dei traffici esiste un problema di fondo che l’Autorità  deve assolutamente affrontare e che è quello riguardante lo scarso utilizzo dell’art.17 e di conseguenza dei lavoratori di INTEMPO, da parte di troppe imprese portuali. La cosa che non è chiara è come queste possono nei momenti di picchi di lavoro, rispondere alle esigenze operative, senza ricorrere all’art.17!?
L’incontro si è concluso con la richiesta delle OOSS affinché l’impegno dell’Autorità  Portuale porti a reali soluzioni occupazionali per queste persone e che ci sia nel contempo l’avvio di una profonda verifica sul rispetto delle regole previste dalla normativa nazionale e sull’esigenza di rivedere alcune parti del regolamento attuativo locale.