Addette alle pulizie senza paga, la Filcams si mobilita

(da Il Piccolo del 5 novembre 2011) Da circa una settimana nelle 18 caserme dei carabinieri di Trieste e provincia (fatta eccezione per quella di Aurisina) non vengono effettuate le pulizie. Le cinque lavoratrici della ditta che ha l’appalto per questi servizi – la Piessew di San Vito al Torre – sono senza paga da alcuni mesi: l’ultimo stipendio che hanno ricevuto è quello relativo al mese di luglio. Da settembre, quando non hanno visto arrivare la paga di agosto, hanno tempestato
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la ditta di telefonate, fax, e-mail, senza mai ricevere risposta. Un muro di gomma davanti al quale si è trovata anche la Filcams-Cgil, alla quale le dipendenti della Piessew – azienda che tra l’altro effettua le pulizie anche in Prefettura – si sono rivolte già  lo scorso anno. A gennaio infatti l’impresa friulana è subentrata a una ditta siciliana che in precedenza svolgeva lo stesso servizio e che poi ha “abbandonato” il campo. Sin dal primo momento, le cose con la Piessew non sono andate nel modo migliore. «Il pagamento degli stipendi – racconta una delle dipendenti – non è mai stato regolare. La prima paga, quella di gennaio, l’abbiamo vista a metà  marzo, quando invece ci avevano assicurato che sarebbe arrivata a metà  febbraio. In agosto poi la ditta era chiusa per ferie e ci ha lasciato senza i materiali per le pulizie». I contatti fra le lavoratrici e la ditta sono, come detto, molto difficoltosi, se non impossibili. «La responsabile per Trieste – spiega un’altra di esse – l’abbiamo vista una sola volta, al momento della firma del contratto. Poi ci mandano solo messaggi col telefonino, ad esempio quando dobbiamo andare a sostituire qualche collega, ma non rispondono mai alle nostre chiamate». Una situazione di notevole stress, in seguito alla quale alcune di queste lavoratrici sono da qualche giorno in malattia. Altre si sono già  rivolte alle assistenti sociali: si tratta in certi casi di donne sole, con figli da mantenere, bollette da pagare e prestiti da rimborsare. Il loro lavoro viene pagato 6 euro all’ora. E, a seconda di quante ore lavorano alla settimana, lo stipendio mensile non supera i 600 euro, ma spesso è inferiore. Il contratto con l’impresa di pulizie fa capo alla Prefettura. «La prefettura – spiega Antonella Bressi, segretario provinciale della Filcams-Cgil – ha inviato diversi fax e anche diffide alla Piessew, ma sembra che la ditta abbia risposto che, se il ministero dell’Interno non paga, a sua volta non paga le dipendenti». Uno spiraglio pare però aprirsi. «La Prefettura – precisa sempre la Bressi – ha chiesto al ministero l’autorizzazione ad anticipare alle lavoratrici le paghe di agosto e settembre, ma da quegli importi saranno esclusi i contributi che dovrà  comunque pagare la ditta». Da circa una settimana nelle 18 caserme dei carabinieri di Trieste e provincia (fatta eccezione per quella di Aurisina) non vengono effettuate le pulizie. Le cinque lavoratrici della ditta che ha l’appalto per questi servizi – la Piessew di San Vito al Torre – sono senza paga da alcuni mesi: l’ultimo stipendio che hanno ricevuto è quello relativo al mese di luglio. Da settembre, quando non hanno visto arrivare la paga di agosto, hanno tempestato la ditta di telefonate, fax, e-mail, senza mai ricevere risposta. Un muro di gomma davanti al quale si è trovata anche la Filcams-Cgil, alla quale le dipendenti della Piessew – azienda che tra l’altro effettua le pulizie anche in Prefettura – si sono rivolte già  lo scorso anno. A gennaio infatti l’impresa friulana è subentrata a una ditta siciliana che in precedenza svolgeva lo stesso servizio e che poi ha “abbandonato” il campo. Sin dal primo momento, le cose con la Piessew non sono andate nel modo migliore. «Il pagamento degli stipendi – racconta una delle dipendenti – non è mai stato regolare. La prima paga, quella di gennaio, l’abbiamo vista a metà  marzo, quando invece ci avevano assicurato che sarebbe arrivata a metà  febbraio. In agosto poi la ditta era chiusa per ferie e ci ha lasciato senza i materiali per le pulizie». I contatti fra le lavoratrici e la ditta sono, come detto, molto difficoltosi, se non impossibili. «La responsabile per Trieste – spiega un’altra di esse – l’abbiamo vista una sola volta, al momento della firma del contratto. Poi ci mandano solo messaggi col telefonino, ad esempio quando dobbiamo andare a sostituire qualche collega, ma non rispondono mai alle nostre chiamate». Una situazione di notevole stress, in seguito alla quale alcune di queste lavoratrici sono da qualche giorno in malattia. Altre si sono già  rivolte alle assistenti sociali: si tratta in certi casi di donne sole, con figli da mantenere, bollette da pagare e prestiti da rimborsare. Il loro lavoro viene pagato 6 euro all’ora. E, a seconda di quante ore lavorano alla settimana, lo stipendio mensile non supera i 600 euro, ma spesso è inferiore. Il contratto con l’impresa di pulizie fa capo alla Prefettura. «La prefettura – spiega Antonella Bressi, segretario provinciale della Filcams-Cgil – ha inviato diversi fax e anche diffide alla Piessew, ma sembra che la ditta abbia risposto che, se il ministero dell’Interno non paga, a sua volta non paga le dipendenti». Uno spiraglio pare però aprirsi. «La Prefettura – precisa sempre la Bressi – ha chiesto al ministero l’autorizzazione ad anticipare alle lavoratrici le paghe di agosto e settembre, ma da quegli importi saranno esclusi i contributi che dovrà  comunque pagare la ditta».
(Giuseppe Palladini)