Senza paga da due mesi: stato di agitazione alla Croce Italia Marche

Sono in stato di agitazione i lavoratori e le lavoratrici della Croce Italia Marche, società  che garantisce il servizio di trasporto degli  emodializzati e dei degenti per conto dell’Azienda sanitaria n.1 e del 118.

Questa decisione, presa al termine di un’assemblea tenutasi ieri (venerdì), giunge in seguito al mancato rispetto degli impegni sul pagamento degli stipendi arretrati, che erano stati assunti dal direttore generale della Cim anche in occasione di un incontro svoltosi presso la Prefettura di Trieste, rispetto alla corresponsione delle retribuzioni arretrate, non sono state mantenute. Le retribuzioni in ritardo sono quelle di giugno e luglio, e tra 10 giorni dovrebbero essere in pagamento quelle di settembre.
La situazione si è ulteriormente aggravata nelle ultime settimane
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, in quanto le banche hanno bloccato i conti correnti dell’azienda, che livello nazionale conta oltre 350 dipendenti e circa 200 collaboratori, di cui 38 operanti a Trieste.

La situazione sta diventando di giorno in giorno sempre più insopportabile. I mutui da pagare, le scadenze degli affitti delle bollette di luce, acqua e gas, stanno drammaticamente logorando il personale, tanto che ci sono già  stati diversi casi di dimissioni per giusta causa, e altri se ne profilano. Siccome la situazione rischia di precipitare, con lo stato di agitazione i lavoratori e le lavoratrici intendono sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo e soprattutto fanno appello sia alla Cim che all’Azienda sanitaria sulla necessità  di trovare una soluzione in tempi strettissimi.
Se alla data del 27 settembre non verranno corrisposte le spettanze dovute, i lavoratori decideranno quali forme di protesta adottare, compresa l’astensione dal lavoro, ferma restando comunque la copertura dei servizi essenziali. La Filt e la Funzione Pubblica Cgil, da parte loro, si sono attivate per richiedere un nuovo incontro tra le parti in Prefettura, con l’intento di trovare in tale sede quelle soluzioni che sblocchino il pagamento delle retribuzioni e garantiscano la continuità  del servizio.
Renato Kneipp, per la segreteria Filt-Cgil Trieste