Contratto Metalmeccanici. Fiom: difendere lavoro e diritti

(da Il Piccolo) Un pubblico dibattito – in programma giovedì 30 ottobre, a partire dalle 15.30 in via delle Torri – per dibattere «sulle conseguenze per il territorio triestino dell’eventuale cancellazione dei principali diritti di cui beneficiano ancor oggi i lavoratori del settore, dopo l’entrata in vigore dello Statuto del 1970». È questa l’iniziativa promossa dalla locale segreteria della Fiom-Cgil e presentata da Stefano Borini, responsabile sindacale per Trieste. 
«La Federmeccanica a settembre ha rescisso
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il contratto nazionale della categoria – ricorda Borini – iniziando con altre sigle sindacali una trattativa che noi consideriamo peggiorativa delle condizioni economiche e normative, in quanto andrebbe a introdurre le cosiddette deroghe contrattuali». Per combattere la grave crisi economica in atto secondo il segretario della Fiom Cgil «bisognerebbe puntare sull’innovazione tecnologica e della qualità  delle produzioni, invece di eliminare le tutele previste dal contratto nazionale». 
«Noi non siamo d’accordo ““ spiega Borini ““ e soprattutto vogliamo che siano i lavoratori e la gente a discuterne pubblicamente. Per questo abbiamo fissato l’appuntamento in programma dopo domani». L’incontro in via delle Torri sarà  il preludio allo sciopero provinciale dei metalmeccanici indetto per mercoledì 6 ottobre, quando le maestranze incroceranno le braccia nelle ultime due ore di ogni turno. «Sono molte le aziende interessate al problema: dalla Ferriera di Servola all’Alcatel, alla Fincantieri», sottolinea il segretario provinciale della Fiom-Cgil. Borini definisce «un autentico cavallo di Troia l’avvio della trattativa con le altre sigle sindacali da parte della Federmeccanica, perché non si può andare verso una competitività  al ribasso, con l’avallo di chi dovrebbe rappresentare i lavoratori e tutelarne i diritti faticosamente conquistati dopo decenni di lotte». 
Il contratto nazionale dei metalmeccanici secondo l’esponente sindacale «non deve essere il traguardo di chi lavora, perché si sono persi i diritti fondamentali, ma diventare la base di partenza per ottenere ancora di più». La lotta della Fiom-Cgil su questo fronte proseguirà , a livello nazionale, con la manifestazione di Roma del 16 ottobre. (u. s.)