Il Burlo rischia di perdere il Centro per le trasfusioni

(da Piccolo, cronaca di Trieste) «Il Burlo perde il suo servizio trasfusionale, e non sì è mai visto che, senza nemmeno comunicazione sindacale, otto dipendenti (2 medici, 2 infermieri professionali e 4 tecnici) siano d’autorità  trasferiti dall’Irccs all’Azienda ospedaliera». Per due giorni di fila, con due diverse iniziative, e a seguito di un’assemblea di medici e sanitari che ha prodotto un ordine del giorno di protesta, esponenti sindacali (Cgil) portano allo scoperto quanto avverrà  dal 1.o ottobre: il Dipartimento di medicina trasfusionale, creato per mettere in relazione il servizio tra Azienda ospedaliera (capofila), Burlo e Azienda sanitaria isontina, per accordo sindacale siglato del dicembre 
air max bw pas cher
,
air max pas cher
,
air max tn pas cher
,
nike air jordan pas cher
,
sac a main louis vuitton
2008 avrebbe dovuto mantenere intatto l’organico.
«E invece medici, infermieri e tecnici vengono trasferiti, e quindi il Burlo perde un settore, strategico sia per i trapianti di midollo e sia per la ricerca sul cordone ombelicale, i sindacati avevano chiesto chiarimenti già  a giugno, ma la convocazione è per il 28 settembre, cioé alla vigilia del fatto compiuto». Lo denunciano Pierpaolo Brovedani, medico e sindacalista, e Rossana Giacaz, che avverte: «Il 28 andremo comunque all’incontro col direttore del Burlo, Melato, e col direttore degli ospedali, Cobello, ma alla stessa ora (alle 14) ci sarà  un presidio sotto la Regione , con l’esposizione di magliette su cui è stampato “Burlo, ti vogliamo tutto intero”». La Cgil ha scritto a tutti i sindaci della Provincia «affinché difendano le prerogative del Burlo» e durante la Barcolama avrà  un banchetto per informare la popolazione.
Alla protesta aderisce anche la Fials. «Il Burlo perde un pezzo, se ne riduce il valore – commenta il segretario Fabio Pototschnig -, possiamo anche trasferire tutti i suoi medici all’Azienda ospedaliera: sarà  bella grande, ma il Burlo non ci sarà  più». Il trasferimento coatto è un inedito, si dice. La decisione discende dal Piano sociosanitario regionale che sta obbligando tutte le Aziende (Burlo incluso) e rivedere le piante organiche, ad accorpare strutture anche con l’Isontino. Una faccenda così complessa, e che suscita così tanti dissensi interni, che la Regione ha dovuto spostare il termine di consegna da fine settembre a fine dicembre. Ma intanto il Trasfusionale passa di mano, e nel Protocollo operativo siglato dalle due Aziende si dice che i professionisti che vi lavoravano dovranno essere disposti a spostarsi: non solo fra gli ospedali della città , ma anche a Gorizia, Monfalcone o dove sia utile nell’Isontino. «Anche dal punto di vista umano siamo delusi – dice Brovedani -, ai colleghi nessuna comunicazione fino a ieri». Preoccupa «l’amputazione delle competenze, la ricerca che andrà  ad arricchire il palmares dell’Azienda ospedaliera e non più dell’istituto scientifico». (Gabriella Ziani)
«E Ginecologia rischia il trasloco a Cattinara»
Marino Andolina si è presentato con la bocca tappata da un pezzo di nastro adesivo. Ma, tolto lo scotch, il medico-segretario del circolo Gramsci di Rifondazione Comunista è sbottato in un: «Ci è stato detto che chi avesse parlato sarebbe stato sospeso dal servizio». Salvo poi ribadire con ironia la fiducia all’assessore regionale alla Sanità  e ai nuovi vertici del Burlo. Stando ai presenti alla conferenza sul tema “Quale futuro per il Burlo nella sanità  triestina regionale?”, l’altra sera alla Casa del popolo di Ponziana, sembrerebbe che il clima di omertà  sia partito dai nuovi vertici dell’Ospedale infantile. Un silenzio che servirebbe a nascondere uno “spezzettamento” del Burlo ben prima che questo sia trasferito a Cattinara. Anzi, già  a partire dal 28 settembre, quando sarà  presentato ai sindacati il trasferimento di 8 dipendenti del Servizio trasfusionale dal Burlo all’Azienda ospedaliera, nell’ambito della nuova strutturazione del Dipartimento trasfusionale che fonde operativamente Trieste e l’Isontino.
Sottolineando come da una parte si parli di «rilancio», e dall’altra di tagli e trasferimenti, i sindacalisti della Cgil hanno ammonito: «Se i cambiamenti erano attesi, dei trasferimenti nessuno sembrava sapere nulla».
«La prospettiva ““ ha detto Pierpaolo Brivedani (medico e sindacalista Cgil) ““ è che Ginecologia venga scorporata e portata a Cattinara prima del trasferimento. Uno scenario non dico catastrofico ma quasi. Da una parte si parla di “hub ematologico”, e poi rischiamo di non avere nemmeno un centro trasfusionale. Dobbiamo difendere l’ospedale infantile e soprattutto l’Irccs, fare leva su forze politiche, enti locali, sindaci perché il Burlo non venga spezzettato». Ma la battaglia sindacale, intanto, partirà  dagli otto trasferimenti già  previsti. Ne è convinta Rossana Giacaz (Cgil funzione pubblica) che preannuncia una grande battaglia. «Apriremo un gazebo per la raccolta di firme a difesa del Burlo e della sanità  triestina. Perché si comincia dal Burlo, ma il vero obiettivo è di rafforzare la sanità  privata».
Un concetto, quest’ultimo, che ha visto concorde anche Pio De Angelis, appena dimessosi da responsabile della commissione sanità  del direttivo regionale di Rifondazione. «Il Burlo potrebbe essere anche a Palmanova ““ ha spiegato De Angelis ““, non ne farei una battaglia triestina. Qui si tratta di difendere una struttura che è punto di riferimento per cittadini di tutta Italia. Qui mi sembra che riparta un tentativo di ridimensionamento che ha come obiettivo gli Irccs. (a.r.)